Costellazioni dell'Emisfero Boreale
Costellazioni dell'Emisfero Australe
Fin dal Paleolitico l'uomo ha guardato il cielo, sia per motivi pratici (orientamento, misurazione del tempo, agricoltura) che religiosi (culti di divinità astrali, interpretazione degli eventi).
Nel Paleolitico Superiore (16.000 anni fa), l'uomo aveva dato vita ad un sistema di 25 costellazioni, ripartite in tre gruppi, riconducibili metaforicamente alle tre dimensioni con cui tutti i popoli da sempre hanno rappresentato il mondo: il Paradiso, la Terra e gli Inferi:
-
Primo gruppo: costellazioni riferite al mondo superiore, ovvero dominate da creature aeree (ad es. Cigno, Aquila, Pegaso, ecc.), le quali avevano al culmine la maggior altezza sull'orizzonte;
- Secondo gruppo: costellazioni legate alla Terra (ad es. Perseo, Vergine, Serpente, Orione, ecc.) che, alla culminazione, raggiungevano un'altezza media sull'orizzonte;
- Terzo Gruppo: Costellazioni relative al mondo inferiore, dominato quindi da creature acquatiche (ad es. Pesci, Balena, Nave Argo), che si trovavano collocate per la maggior parte del tempo sotto l'orizzonte.
I principali popoli ad aver studiato le costellazioni sono stati i
Sumeri, i
Babilonesi, gli
Assiri, gli
Egizi, i
Caldei, i
Fenici, i
Greci.
I
Babilonesi avevano un sistema ben organizzato di costellazioni che copriva la striscia di cielo attraversata dal Sole, dalla Luna e dai Pianeti. Questo lo si è potuto conoscere grazie al ritrovamento di una tavoletta d'argilla con inciso un elenco di stelle scritto a caratteri cuneiformi che risale al 700 a.C.
Gli storici, hanno poi trovato che le costellazioni conosciute dai Babilonesi avevano origini ancora più remote, esse risalivano ai
Sumeri, popolazione che visse nel 2000 a.C.
I
Greci non sono stati gli ideatori delle costellazioni, ma sono stati molto importanti nel corso della storia perchè hanno raccolto e verificato le varie fonti prese da studiosi più antichi. Oltre ai documenti "scientifici", alcune costellazioni sono anche state descritte nelle opere di Omero (1000 a.C.) e di Esiodo (700 a.C.).
In base alle carte stellari, comunque, si deduce che i creatori delle costellazioni dovevano trovarsi a circa 36° latitudine nord (cioè a sud della Grecia ma a nord dell'Egitto).
Quindi i veri ideatori sono stati i
Sumeri e i
Babilonesi (creazione dello zodiaco).
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Eudosso (340 a.C.): la prima testimonianza greca concreta di un sistema organizzato di costellazioni, sulla
base delle conoscenze dei sacerdoti egizi.
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Arato (250 a.C.): riprende il lavoro di Eudosso.
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Geruvigo (200 a.C.): 45 costellazioni dagli studi dei Caldei.
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Ipparco (200 a.C.). capisce che ci sono alcune incongruenze sulle mappe di Eudosso, dovute alla precessione degli equinozi.
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Eratostene (190 a.C.): saggio con 42 costellazioni.
Il culmine dell'astronomia greca fu raggiunto da
Tolomeo (Alessandria, 150 d.C.). Nel suo trattato
"Almagesto" riprese il lavoro di Ipparco e descrisse
48 costellazioni, che furono tramandate fino ai giorni nostri, praticamente immutate. Tra tutti gli astronomi antichi, è senza dubbio il più importante. Mancavano ancora le costrellazioni dell'emisfero australe (per motivi logistici) e quelle meno luminose (per motivi tecnici).
Tolomeo Almagesto AlmagestoLe 48 costellazioni tolemaiche sono:
Andromeda,
Acquario,
Aquila,
Altare,
Nave (oggi suddivisa in Carena, Poppa, Bussola e Vela),
Ariete,
Auriga,
Boote,
Cancro,
Cane Maggiore,
Cane Minore,
Capricorno,
Cassiopea,
Centauro,
Cefeo,
Balena,
Corona Australe,
Corona Boreale,
Corvo,
Cratere,
Cigno,
Delfino,
Dragone,
Cavallino,
Eridano,
Gemelli,
Ercole,
Idra Femmina,
Leone,
Lepre,
Bilancia,
Lupo,
Lira,
Ofiuco,
Orione,
Pegaso,
Perseo,
Pesci,
Pesce Australe,
Freccia,
Sagittario,
Scorpione,
Serpente,
Toro,
Triangolo Boreale,
Orsa Maggiore,
Orsa Minore e
Vergine.
Da allora e fino al 1500 vennero aggiunte da vari astronomi, oltre a quelle descritte da Tolomeo, altre quaranta costellazioni per riempire gli spazi vuoti del cielo non descritti dallo scienziato greco.
Ne furono aggiunte alcune tra le figure già esistenti ma si dovette anche riempire un'intera zona di cielo , quella che Tolomeo non aveva descritto perché non poteva osservarla in quanto si trovava al di sotto dell'orizzonte osservato dai greci.
In questi secoli molti astronomi volevano lasciare il loro segno nella storia e così cercarono di creare nuove costellazioni, anche se poi ben poche vennero accettate da tutti. Questo era dovuto al fatto che non esistevano forme e confini certi.
Tra il XVI e il XVIII secolo della nostra era, dopo le grandi esplorazioni furono introdotte le nuove costellazioni dell'emisfero australe e furono anche colmate alcune lacune nell'emisfero boreale.
L' Unione Astronomica Internazionale (I.A.U.) nel congresso di Roma del 1922 decise di metter ordine nel cielo e definì finalmente i confini delle costellazioni, ufficializzandone 88 e definendone i confini utilizzando archi di meridiani e paralleli.
L'elenco comprendeva quasi tutte le costellazioni descritte da Tolomeo nell'Almagesto più una selezione significativa di quelle utilizzate dagli astronomi a partire dal 1603, data di pubblicazione dell'
"Uranometria" di Bayer, il primo atlante che propose nuovi raggruppamenti di stelle per descrivere in particolare il cielo dell'emisfero sud.
L'
"Uranometria" creato nel 1603 dall' appassionato di astronomia di Asburgo
Johann Bayer, fu il primo grande atlante stellare.
Questo atlante conteneva una carta per ogni costellazione di Tolomeo, dove erano anche indicate le posizioni di ogni stella. Questo astronomo disegnò anche un carta per i cieli non descritti da Tolomeo, i cieli australi (in questa zona furono rappresentate dodici nuove costellazioni create da Pietre Dirkszoon Geyser). In questo atlante furono riportate più di 2000 stelle.
L'importanza di questa nuova carta celeste è dato anche dal fatto che Bayer introdusse il sistema delle lettere greche per indicare le stelle più brillanti; questa tecnica viene usata ancora oggi.
Johann Bayer Uranometria Uranometria - Scorpius Uranometria - Scorpius Uranometria Uranometria - Orsa Maggiore
Le mappe stellari su carta fecero un altro passo avanti con
John Flamsteed nel XVIII secolo.
John Flamsteed catalogò quasi 3000 stelle con una estrema precisione. Il suo catalogo astrale fu pubblicato nel 1725 con il titolo di
"Historia Coelestis Britannica". Anche lui rappresentò le costellazioni così come le aveva descritte Tolomeo.
John Flamsteed Historia Coelestis Britannica Historia Coelestis Britannica
COS'E' UNA COSTELLAZIONE ?
Una costellazione (dal latino constellatio, cum+stellatus) è un gruppo di stelle visibili che assumono una particolare forma sulla volta celeste.
Queste forme però, sono date dalla pura immaginazione, nella realtà le stelle non hanno questa correlazione.
Stelle che sulla volta celeste ci appaiono vicine tra loro, infatti, nello spazio tridimensionale potrebbero risultare più distanti rispetto a stelle di costellazioni diverse. Ciò che noi vediamo è solo la loro proiezione sulla volta celeste.
Il raggruppamento delle costellazioni è essenzialmente arbitrario e può variare da cultura a cultura. Alcune forme più facili da identificare erano comuni a più culture.
L'Unione Astronomica Internazionale (UAI) ha diviso il cielo in 88 costellazioni ufficiali con confini precisi, in modo che il cielo sia completamente diviso in settori univoci.
Oggi col termine costellazione non si intendono più le figure formate dalle stelle, ma delle aree di cielo ben definite.
Gli emisferi
Le costellazioni visibili da latitudini settentrionali sono state le prime ad essere scoperte dai popoli antichi e si rifanno alla mitologia classica. Queste sono le costellazioni dell'emisfero boreale.
Quelle dell'emisfero australe, invece, sono state battezzate in età illuministica e rappresentano per lo più degli oggetti.
Ci sono più costellazioni nell'emisfero australe che in quello boreale.
Il confine tra emisfero boreale ed emisfero australe è dato dall' equatore celeste, che è diverso da quello terrestre.
Il polo nord celeste è la prioiezione del polo nord terrestre sulla sfera celeste. Idem il polo sud.
L' equatore celeste è il circolo massimo della sfera celeste che contiene tutti i punti equidistanti dai poli; corrisponde alla proiezione dell'equatore terrestre sulla sfera celeste.
Emisferi Celesti Emisferi Celesti Emisferi Celesti
L'eclittica
L' eclittica è il circolo massimo della sfera celeste, inclinato mediamente di 23°27' rispetto all'equatore, e rappresenta la proiezione sulla sfera del piano orbitale della Terra attorno al Sole. In un anno il Sole sembra muoversi lungo l'eclittica percorrendola tutta in poco più di 365 giorni.
Eclittica Eclittica Eclittica
Gli Equinozi
Gli equinozi sono i due punti in cui l'eclittica interseca l'equatore.
Quando il Sole passa per questi punti la durata del giorno è uguale a quella della notte.
I Solstizi
I solstizi sono i due punti in cui l'eclittica raggiunge la maggiore distanza rispetto all'equatore.
21 marzo = punto gamma = equinozio di primavera
21 giugno = solstizio d'estate
23 settembre = equinozio d'autunno
21 dicembre = solstizio d'inverno
Le Costellazioni Zodiacali
Le costellazioni zodiacali sono 12 e sono situate lungo l'eclittica.
Sono quelle alle quali il Sole passa davanti nel suo percorso annuale. Apparentemente, quindi, si può dire che corrispondono al cammino del sole.
L'equinozio di primavera è a cavallo tra i segni dell'Ariete e dei Pesci.
Costellazioni e segni zodiacali in realtà non coincidono. I segni sono divisioni immateriali del circolo zodiacale, a partire dal punto gamma; le costellazioni sono raggruppamenti di stelle che, circa nel I secolo a.C., rientravano più o meno nei segni omonimi ma oggi appaiono in zone diverse dello zodiaco, per effetto della precessione degli equinozi.
In quasi tutti i casi le stelle di una costellazione non hanno alcuna connessione reale, la loro distanza dalla Terra può essere notevolmente diversa, ed è semplice coincidenza che formano una specie di disegno.
Ciò è dovuto ai lenti ma costanti spostamenti dell'asse terrestre, che cambia il suo orientamento rispetto alla sfera delle stelle fisse (è un ciclo di circa 26000 anni).
Tra alcuni millenni non sarà più la Stella Polare a rappresentare il nord, ma la stella Vega
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