QUALCHE INFORMAZIONE
SULL'ALIMENTAZIONE
|
Prima di parlare dell'alimentazione, è bene dare alcune regole basilari per una buona nutrizione:
- 1. Dare da mangiare poco e spesso per avvicinarsi il più possibile alle necessità naturali del cavallo;
- 2. Nutrire il cavallo, in proporzione al lavoro richiesto, con concentrati (avena, orzo, mais ecc.) ed aumentarli in proporzione al lavoro, diminuirli se il lavoro diminuisce, aumentando il foraggio per compensare la diminuzione di concentrati;
- 3. Somministrare molto cibo base (foraggio) in modo che, come nel pascolo, gli organi della digestione siano sempre pieni;
- 4. Se non c'è un abbeveratoio automatico, abbeverare il cavallo prima di dare da mangiare, perché l'ingestione massiva di acqua a stomaco pieno, provocherebbe lo svuotamento del contenuto prima che possano agire i succhi gastrici;
- 5. Non richiedere mai un lavoro forte subito dopo il pasto o quando lo stomaco è pieno d'erba perché lo stomaco pieno, premerebbe contro i polmoni, intralciando le escursioni del diaframma;
- 6. Non apportare mai un cambiamento improvviso nel tipo e nell'orario della nutrizione, ogni cambiamento che si rende necessario deve essere graduale e diluito in vari giorni;
- 7. Curare che il cibo sia appetibile e soprattutto pulito.
Mentre il cavallo mastica, vengono prodotte dalle sue ghiandole salivari grandi quantità di saliva. La quantità di saliva secreta è in media circa 40 litri/capo al giorno (si valuta circa in 4 litri per Kg di fieno o paglia, 2 litri per Kg. Di avena, ½ litro per Kg. Di foraggio verde).
L'amalgama del cibo e della saliva costituisce un fattore molto importante per la digestione: la saliva del cavallo tende ad essere schiumosa, con bollicine d'aria che, mescolandosi all'impasto formato dal cibo masticato, aiutano i succhi digestivi a penetrare più facilmente nel cibo.
La secrezione salivare ha anche il compito fondamentale di inumidire fortemente gli alimenti secchi e una buona secrezione salivare si ha se l'animale si abbevera abbondantemente. Anche per questo motivo, è senz'altro consigliato il consumo di acqua da parte dell'animale, prima del pasto.
GLI ALIMENTI PER IL CAVALLO
1. I FORAGGI
Le piante foraggere, che siano utilizzate come erbe, semi o radici, appartengono tutte alle angiosperme. Le possiamo suddividere in tre grandi categorie: le Graminacee, le Leguminose e le Altre Famiglie Botaniche di foraggere.
- Graminacee: in linea di massima quasi tutte le graminacee dei prati naturali possono essere considerate valide foraggere per i cavalli, ad esclusione di quelle troppo ricche di pelosità o ariste pungenti. La condizione di validità nutritive è proporzionale alla quantità delle foglie (dove c'è la concentrazione maggiore dei principi nutritive) rispetto agli steli.
Le graminacee da pascolo più importanti per il cavallo sono: Gramigna, Orzo selvatico, Orzo, Logliarella, Erba dei Fossi, Paleo, Paleino odoroso, Panico selvatico, Forasacchi, Avena maggiore, Avena sativa, Festuca dei prati, Segale, Miglio, Grano, Frumento.
- Leguminose: Importantissime per l'elevato contenuto in sostanze azotate. Difetti più comuni sono la facile frantumabilità delle foglie dopo l'essiccamento e l'elevata concentrazione in calcio con squilibrio rispetto al fosforo.
Le leguminose più note sono: Trifoglio, Erba medica, Fieno maremmano, Lupinella, Sulla, Meliloto, Fava, Soia, Carruba.
Altre Famiglie Botaniche: Carota, Lattuga, Radicchio selvatico, Tarassaco, Grano saraceno, Barbabietola.
2. I MANGIMI SEMPLICI
I mangimi semplici sono alimenti che contengono abbondanti quantità di energia e di principi nutritivi concentrati in piccolo volume ed in poco peso. Di norma sono semi o sottoprodotti della loro lavorazione. Hanno scarsa presenza di fibra grezza, elevata concentrazione di proteine, alta digeribilità, buon contenuto di sali minerali e vitamine, facile conservazione nel tempo e in piccolo spazio.
I più importanti mangimi semplici per il cavallo sono:
- Avena: ottimo per le proprietà stimolanti del tono muscolare, ma gli eccessi comportano stati di acidosi.. Di maggiore valore nutritivo risulta il seme schiacciato (fiocco d'avena).
- Carruba: ottimo coadiuvante nel surmenage fisico, molto adatto per i puledri e per i cavalli in attività sportiva in dosi non superiori ai 200 gr. Al giorno.
- Fave: le farine di semi di fave o i semi frantumati e schiacciati possono sostituire parzialmente l'avena nella fase di accrescimento. Rende lucido il pelo, aumenta la resistenza alla fatica. Gli abusi possono indurre costipazioni intestinali.
- Frumento: Va impiegato con moderazione e macinato non troppo finemente, per il senso di sazietà che determina e per evitare l'impastamento del tratto gastro-enterico.
- Granoturco: può essere impiegato in sostituzione dell'avena in quote non superiori ad 1 Kg. per capo al giorno sottoforma di pannello e di 1/4 della razione di avena sottoforma di semi schiacciati (fiocchi).
- Orzo: buon alimento, da un lato favorisce lo stato generale di nutrizione, dall'altro tende a deprimere leggermente il rendimento dinamico. E' consigliato schiacciato o frantumato in dosi non superiori mai ai 25-30 % del valore nutritivo della razione.
- Soia: ottimo integratore proteico.
- Lievito di Birra: stimola l'appetito, buon apportatore di proteine. Le dosi massime sono di circa 30 gr. o poco più.
- Malto: può essere a volte impiegato in sostituzione parziale dell'avena.
3. GLI INTEGRATORI ALIMENTARI
Per integratori alimentari si intendono sostanze contenenti uno o più principi nutritivi. La loro funzione è quella di fornire alla razione alimentare le quantità mancanti di vitamine e sali minerali. Possono avere azione farmacologia, antiparassitaria, auxinica, appetibilizzante, protettiva ecc.
4. I MANGIMI COMPOSTI E SPECIALI
Sono denominati "Mangimi Composti Bilanciati" le miscele di prodotti naturali di origine vegetale ed animale, opportunamente formulate ed integrate in funzione della specie animale cui vengono destinate. Quando questi mangimi vengono tecnicamente manipolati rendendoli in strutture granulate, pellettate, formellate ecc., assumono la denominazione di "Mangimi Composti Bilanciati Speciali".
|
ALIMENTAZIONE COME NUTRIRE LE MAMME IN ATTESA
|
|
In primavera, inizia la stagione dei parti: in realtà le fattrici di razze da corsa si possono osservare con i puledrini al piede già dai primi mesi dell'anno, ma il momento di maggior intensità di nascite inizia proprio con la primavera.
Occorre ricordare che, da ricerche condotte nel settore, i puledri nati nei mesi di marzo, aprile e maggio hanno manifestato mediamente performances atletiche decisamente superiori a quelli nati a fine inverno. Sono quindi da preferire le gravidanze a termine in primavera, quando le temperature sono più miti e c'è maggiore disponibilità di pascoli.
L'alimentazione dopo la gravidanza
Se per i primi mesi nutrire la cavalla gravida comporta pochi accorgimenti, in quanto non si discosta da quella di un soggetto in mantenimento, gli studi di alimentazione attribuiscono un'importanza notevole all'ultimo trimestre di gestazione. Ciò avviene parallelamente al rapido sviluppo del puledro, che determina una maggiore richiesta dei diversi alimenti.
In linea generale si fornisce una razione a base di cereali (circa 1,5-2 Kg al giorno) e fieno polifita a volontà per i primi 7 mesi di gravidanza, per aumentare poi la razione fino ai 3 Kg circa dall'ottavo mese in poi, tenendo conto anche delle condizioni di mantenimento dei soggetti.
È chiaro che se la cavalla è allevata all'aperto con permanenza fuori notte e giorno e la gravidanza si conclude nei primi mesi dell'anno le quantità di cereali o di mangime composto potranno essere aumentate in base a questi parametri. Se, al contrario, la fattrice è stabulata per diverse ore, ricoverata durante le ore notturne e conclude la gravidanza in concomitanza della primavera - quindi con temperature meno rigide e possibilità di pascolo - si impiegheranno quantità inferiori di concentrati.
Le dosi devono essere stabilite anche in base al tipo morfologico e a fattori individuali di metabolismo: un proprietario che conosce il proprio animale deve considerare nella formulazione della dieta se si tratta di un soggetto che ingrassa facilmente o che, al contrario, tende a rimanere sottocondizione, se si tratta di cavalla di buona indole o di un animale nevrile. Ciò premesso esistono dei fabbisogni nutritivi studiati a livello scientifico che devono essere attentamente considerati per non incorrere in rischi di eccessi o carenze.
Gli integratori completano la dieta. Particolare attenzione dovrà essere riposta, soprattutto nell'ultimo trimestre di gravidanza, alla copertura dei fabbisogni vitaminici e minerali. Di particolare rilievo risultano alcuni elementi minerali coinvolti nella formazione dello scheletro la cui carenza potrebbe concorrere ad accrescere le possibilità di problemi ortopedici nel puledro dopo la nascita.
Fin dalla vita nel grembo materno, infatti, occorre prestare attenzione agli apporti di calcio, fosforo, rame, zinco e manganese, che risultano indispensabili per un corretto sviluppo scheletrico e che potrebbero essere carenti nelle razioni. Inoltre, anche il ferro può essere un elemento critico in gravidanza e va quindi attentamente valutata la possibilità di impiegare un integratore minerale che, unitamente agli elementi sopracitati, ne apporti quantità adeguate.
Per quanto riguarda le vitamine, l'utilizzo di un integratore a cicli di 15 giorni almeno due o tre volte nel corso della gestazione può contribuire alla copertura dei fabbisogni e a evitare la possibilità di carenze. Tutto ciò va considerato se non vi è la possibilità di variare la dieta con ingredienti diversi e, soprattutto, in assenza di pascolo.
La somministrazione dei pastoni cotti di semi di lino e cereali è utile negli ultimi mesi di gravidanza, quando il peso del puledro in addome contribuisce a produrre una minore motilità intestinale della madre: essendo un alimento lassativo e rinfrescante, se ne consiglia la somministrazione in sostituzione di un pasto principale due volte alla settimana.
A fine gestazione l'appetito della cavalla generalmente rimane buono, ma in alcuni casi il peso in addome può rendere più idoneo un frazionamento dei pasti in 3-4 somministrazioni nell'arco della giornata, in modo da ridurre l'ingombro digestivo.
Una piccola integrazione con oli vegetali può essere indicata per fornire energia in minor spazio e favorire la canalizzazione intestinale: in genere si somministrano 100 ml al giorno di olio di mais, con una buona appetibilità da parte della fattrice.
Da evitare sono gli alimenti fermentescibili in genere: erba bagnata, frutta e verdure in eccesso possono provocare gas e aumentare la tensione addominale.
|
ALIMENTAZIONE
COME NUTRIRE IL CAVALLO SPORTIVO
|
Nel concorso ippico i soggetti sono sottoposti a un lavoro e a uno sforzo muscolare molto intensi e in breve tempo.
Scopo dell'alimentazione del cavallo al lavoro è quello di preservare l'animale dagli stati di scadimento della forma sportiva e di migliorare l'attività muscolare.
Il muscolo, per contrarsi ed esercitare il lavoro muscolare, necessita di energia che può derivare da due vie:
- la glicolisi, via anaerobica, cioè che si svolge in assenza di ossigeno, e che produce come residui calore e acido lattico - la respirazione cellulare, che avviene in presenza di ossigeno e che produce come residui calore, anidride carbonica e acqua.
|
Comprendere la differenza tra queste due vie biochimiche di produzione dell'energia necessaria al lavoro muscolare costituisce la premessa fondamentale per arrivare a una corretta scelta degli alimenti che devono comporre la dieta del cavallo sportivo.
I cereali come base dell'alimentazione
In linea generale, infatti, i soggetti sprinters che svolgono uno sforzo intenso e breve, traggono l'energia necessaria dalla glicolisi, che utilizza come substrato gli zuccheri e produce energia rapidamente, ma che produce anche (come residuo) l'acido lattico: quest'ultimo si accumula nei muscoli provocando l'affaticamento.
Se lo sforzo atletico è al di sotto della massima intensità possibile, l'organismo potrà utilizzare adeguatamente la respirazione, cioè la via aerobica, che ha come substrato i grassi: si produce molta energia ma si tratta di un processo lento che non può provvedere alla copertura dell'intero fabbisogno energetico. I cereali, fonte per eccellenza di carboidrati, costituiranno la base dell'alimentazione del cavallo sportivo, qualunque sia la disciplina praticata. Quando si formulano le razioni per i cavalli sportivi occorre però tenere ben presenti i rischi derivanti da diete eccessivamente ricche di carboidrati, con manifestazioni di disturbi digestivi che vanno dalle coliche alle diarree e patologie vere e proprie da eccesso di cereali come la mioglobinuria e la laminite.
I foraggi
Molto importanti per il cavallo atleta risultano i foraggi e la funzione energetica (ovviamente più limitata rispetto ai cereali) che la cellulosa (costituente di base) apporta in modo inversamente proporzionale alla percentuale di lignina presente: quindi più il fieno è giovane, tenero, foglioso, più i carboidrati in esso contenuti sono digeribili, mentre più è invecchiato e fibroso e meno risulta utilizzabile come fonte energetica. Inoltre, l'apporto di foraggi nella dieta del cavallo sportivo risulta importante ai fini della regolarizzazione del transito digestivo ed è un grave errore limitare eccessivamente la quantità di fieno da fornire al cavallo in favore dei cereali o dei mangimi energetici.
Da quanto sopra esposto derivano alcune importanti osservazioni che riguardano la scelta degli alimenti destinati al cavallo da concorso ippico.
- Il fieno è una base energetica ottima. Il fieno destinato al cavallo sportivo non deve assolutamente essere sottovalutato ma costituisce una base energetica ottima se selezionato con attenzione: quindi fieni polifiti giovani, poco fibrosi, senza polveri, muffe ed elementi estranei, con buon profumo e colorazione intensa, ma anche una percentuale (che può essere di circa il 25% della razione totale di foraggio) costituita da fieni di leguminose come l'erba medica, la sulla o la lupinella.
- La razione deve essere composta tanto più da ingredienti a funzione energetica quanto maggiore è il grado di prestazione atletica richiesta. Quindi, cereali (avena, orzo, mais), mangimi energetici, carrube, fettucce di bietola integrali saranno i costituenti della razione di concentrati destinata al cavallo sprinter.
- L'uso dei grassi, in particolare oli vegetali di mais e soja, è utile come fonte energetica per i soggetti che non esercitano sforzi al massimo delle loro potenzialità.
- Gli integratori essenziali In linea generale, la varietà della composizione della razione costituisce un buon punto di partenza per fornire i principi nutritivi indispensabili al cavallo. Un polivitaminico-minerale a cicli e in particolare nei periodi di maggiore allenamento è indicato soprattutto per chi non può disporre di foraggi freschi e fieni di qualità da fornire ai cavalli.
- Interessante per il cavallo atleta è l'impiego di lieviti di birra o di probiotici in genere che hanno la funzione di migliorare la capacità digestiva della fibra, di fornire un contributo in minerali e vitamine del gruppo B e di regolarizzare la microflora intestinale.
- Di grande diffusione per il cavallo sprinter sono gli integratori a base di aminoacidi ramificati, che rimuovono l'acido lattico prodotto ritardando le reazioni da affaticamento.
TOSSICOLOGIA ALIMENTARE
Fondamentalmente si conoscono tre tipi di intossicazioni alimentari:
1. da ingestione di piante velenose (allo stato fresco o nel fieno)
2. da ingestione di foraggi o mangimi contaminati (muffe, batteri, ecc.) o alterati (irrancidimento)
3. da ingestione di alimenti inquinati da additivi tossici o residui di pesticidi.
Con il controllo igienico degli alimenti da fornire al cavallo e osservando le più elementari regole di conservazione degli stessi, il proprietario di cavalli può prevenire una buona parte delle malattie nutrizionali attribuibili ad alterazione o contaminazione.
Agenti batterici possono contaminare l'acqua, animali portatori come roditori, uccelli e rettili, possono contaminare i foraggi e produrre infezioni intestinali acute anche mortali. come nel caso delle Salmonelle.
1. LE MUFFE
Le muffe e le tossine da loro prodotte (come le aflatossine, lo zearalenone, la vomitossina, la fumonisina, l'ocratossina ecc.) sono molto frequenti negli alimenti zootecnici, e possono essere sicuramente considerate fra i più subdoli degli agenti contaminanti. Le muffe possono produrre effetti a volte estremamente pericolosi.
Per limitare il più possibile i rischi di contaminazione degli alimenti e il rischio di intossicazione per i cavalli, quindi, è importante curare sia la scelta degli alimenti che la loro conservazione in locali gestiti con criteri igienici sicuri.
Le migliori forme di prevenzione di intossicazione degli alimenti sono:
1. la periodica disinfezione dei magazzini;
2. il controllo dell'aerazione, delle condizioni di temperatura e umidità;
3. l'adozione di programmi di derattizzazione e disinfezione;
4. la scelta degli alimenti in base alla loro reale qualità e non in base al prezzo.
2. LE PIANTE VELENOSE O POTENZIALMENTE TOSSICHE
Barbabietole da Zucchero: possono contenere sostanze cianogenetiche dopo applicazione di concimi azotati ai terreni.
Cotone: i semi contengono gossipolo, verso il quale il cavallo è particolarmente sensibile.
Lino: talvolta cianogenetico per la presenza di linamarina. Perde la sua tossicità con la cottura.
Ricino: determina spasmi tetanici, tachicardia e profuse sudorazioni.
Patate: con pigmentazione verde se somministrate crude, sono tossiche per la presenza di solanina.
3. ADDITIVI TOSSICI O RESIDUI DI PESTICIDI
Insetticidi, acaricidi, antielmintici, erbicidi, fungicidi, possono contenere sostanze tossiche o letali come l'Arsenico, il Bario, il Fluoro, il Piombo, il Molibdeno, i Nitrati, i Nitriti, il Selenio, il Tallio, il Cloruro Sodico, Composti del Fosforo, Composti Clorati ecc.
Torna all'indice
|
|