Canzoni dei Paracadutisti
CON LA MORTE PARO A PARO
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IL CANTO DEL PARACADUTISTA
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SUI MONTI E SUI MAR
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LA SAGRA DI GIARABUB
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Quando più aspra in guerra infuria la battaglia quando più forte crepita sul fronte la mitraglia; se segna il passo il fante, se sostano i carristi, ci mandano a chiamare: chi ? Noi, paracadutisti ! Siam cento, cento e cento, tutti forti, arditi e sani, un po' pazzi, un po' poeti, ma il fior fior degli Italiani. Veniamo da lontano per vie arcane e belle volando nella notte, ci guidano le stelle. Nell'alba colorata di luci lievi e tristi, scendiamo giù dal cielo: chi ? Noi, paracadutisti !
C'è a chi piace far l'amore, a chi piace far denaro, a noi piace far la guerra con la morte a paro paro.
Giungiamo da lontano qual folgore dall'alto spazzando ogni difesa, nell'ebrezza dell'assalto; apriam la strada al fante, il valico ai carristi, diam ali alla vittoria: chi ? Noi, paracadutisti !
Siam cento, cento e cento, tutti forti, arditi e sani, un po' pazzi, un po' poeti, ma il fior fior degli Italiani
A chi cade combattendo Dio concede in sorte bella di volare lieve lieve tra una nuvola ed una stella. In quell'angolo di cielo riservato a tutti noi, dove vivono in eterno Santi, Martiri ed Eroi.
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Cuori d'acciaio all'erta il cielo è una pedana, tra poco nell'offerta noi piomberemo giù, pugnali e bombe a mano, viatico di morte, e l'ansia della sorte non sentiremo più ! Aggancia la fune di vincolo, spalanca nel vento la botola, assumi la forma di un angelo e via pel tuo nuovo destin !
Come folgore dal cielo ! canta il motto della gloria. Come nembo di tempesta ! precediamo la vittoria. Un urlo di sirena: fuori...fuori ! E giù nell'infinito sul nemico più agguerrito per distruggere o morir. Per distruggere o morir.
L'occhio nemico scruta: son nuvole che vanno, ma poi che il vento muta li vedi già son qui. E gli angeli di guerra, pugnale in mezzo ai denti, in uno contro venti si battono così ! Sganciato ogni corpo dai vincoli, racchiusi in un quadrato fermissimo, il piombo nemico si sgretola: nessuno di noi cederà !
Come folgore dal cielo ! canta il motto della gloria. Come nembo di tempesta ! precediamo la vittoria. Un urlo di sirena: fuori...fuori ! E giù nell'infinito sul nemico più agguerrito per distruggere o morir. Per distruggere o morir.
Passa pei cieli un canto, è un canto di vittoria, i figli della gloria in alto vanno ancor. E pronti alla battaglia, col cuore sempre all'erta, ripeteran l'offerta con rinnovato ardor ! Aggancia la fune di vincolo, spalanca nel vento la botola, assumi la forma di un angelo e via pel tuo nuovo destin.
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Sui monti sui mar per le strade e nel ciel lanciamo in alto la sfida ideal. Lungo sarà il cammino ma con speranza e con ardor lanciamo i nostri cuori nella battaglia ancor.
La pioggia ci bagna Ci arde alto il sol. D'inverno il gelo Ci morde aspro il cuor. Ma saldi nel periglio Vitam pro patria exponimus E la divisa nostra è insegna del valor.
In aspri cimenti Le forze noi tempriam. Fra i rischi mortali La nostra via seguiam. In faccia al mondo vile Splende la sfida del valor Avanti o Paraca Avanti, avanti ancor.
Figli di nessuno tra le rocce noi marciam ci disprezza ognuno perché laceri noi siam ma se ce n'è uno che ci sappia comandar e dominar figli di nessuno anche a digiuno saprem marciar.
Siamo nati chissà dove chissà quando allevati nella pura carità senza padre, senza madre, senza inganno noi viviamo come uccelli in libertà.
Figli di nessuno, tra le rocce noi viviam ci disprezza ognuno, perché laceri noi siam ma se ce n'è uno che ci sappia comandar e dominar figli di nessuno anche a digiuno saprem marciar . Figli di nessuno anche a digiuno saprem marciar .
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Inchiodata sul palmeto - veglia immobile la luna a cavallo della duna - sta l'antico minareto. Squilli,macchine,bandiere, - scoppi sangue ... Dimmi tu che succede cammelliere? - E' la sagra di Giarabub!
"Colonnello, non voglio pane, dammi piombo pel mio moschetto c'è la terra del mio sacchetto che per oggi mi basterà.
Colonnello, non voglio l'acqua, dammi il fuoco distruggitore con il sangue di questo cuore la mia sete si spegnerà.
Colonnello, non voglio il cambio, qui nessuno ritorna indietro non si cede neppure un metro se la morte non passerà!"
Spunta già l'erba novella - dove il sangue scese a rivi... Quei fantasmi in sentinella - sono morti,o sono vivi? E chi parla a noi vicino? - Cammelliere,non sei tu? - In ginocchio,pellegrino: - son le voci di Giarabub!
"Colonnello, non voglio pane, dammi piombo pel mio moschetto c'è la terra del mio sacchetto che per oggi mi basterà.
Colonnello, non voglio l'acqua, dammi il fuoco distruggitore con il sangue di questo cuore la mia sete si spegnerà.
Colonnello non voglio encomi, sono morto per la mia terra... Ma la fine dell'Inghilterra Incomincia a Giarabub!
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GIRA GIRA L'ELICA
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PARACADUTISTA TU
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ALLARMI ARDITI DELL'ARIA
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TI RICORDI LA SERA
DEI BACI
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E l'aviazione nostra sorella dopo di noi è la più bella, e gira gira l'elica romba il motor siam paracadutisti o si vince o si muor.
Gente che non fa niente che non ha voglia di lavorar, scendiamo giù dal cielo per fare all'amor posti nel cimitero per noi non ce n'è.
L'artiglieria arma pesante mira a ponente e spara a levante.
E gira gira l'elica romba il motor siam paracadutisti si vince o si muor, gente che non fa niente che non ha voglia di lavorar.
Se atterriamo in un campo dispighe tutte le donne ci danno ...la mano.
E gira gira l'elica romba il motor siam paracadutisti o si vince o si muor, scendiamo giù dal cielo per fare all'amor.
Paracadute di seta pura, se non si apre che fregatura, e gira gira l'elica romba il motor, siam paracadutisti o si vince o si muor, posti nel cimitero per noi non ce n'è
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Siam nuove fiamme di un novello ardor temprato è il braccio e più temprato è il cuor siam pronti a osar siam pronti a obbedir come siam pronti a vincere o a morir.
Col nostro petto e col nostro cervel uniamo insieme la terra con il ciel bianche farfalle scendono a ploton unite tutte al rombo del cannon.
Paracadutista tu che scendi da lassù sopra l'inferno tu conquisti ciò che vuoi a fianco degli eroi che sono eterni. Quando scendi giù dal ciel avvolto nel tuo vel la vittoria ti sorride già ma se ti tronca la mitraglia dalla battaglia in ciel ritornerai lassù ma se ti tronca la mitraglia dalla battaglia in ciel ritornerai lassù.
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All'armi arditi dell'aria col pugnal tra i denti e bombe a mano dal cielo scendiamo in battaglia irruenti e pronti a tutto osar.
All'armi, all'armi, all'armi pronti al lancio rombano i motor.
Non tremare se fischia la mitraglia, ma lotta con fiducia e con ardor.
Sorridi, o Mamma. Puoi esser fiera di un figlio ardito di terra e di ciel.
Egli combatte sotto la bandiera con fede grande per l'ItaIia bella. Non pianger Mamma. Sorridi e spera che il figlio tuo ritornerà! Ei non perisce sul campo di battaglia No! Ma vive eternamente in ogni cuor.
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Ti ricordi la sera dei baci, quando forte stringendomi al seno; mi dicevi sei bella, mi piaci, tu, stasera sei fatta per me.
Mi dicesti che a Pasqua tornavi, ma il destino non volle così, bel paraca che avevi vent'anni lassù nel cielo sei andato a morir.
Come un angelo dall'ali spezzate, sei caduto sul campo di guerra se col tuo sangue bagnasti la terra all'Italia donasti il tuo cuor.
Sopra il basco che noi portiamo, c'è un fregio che regna sovrano; noi lo portiamo con fede ed orgoglio viva l'Italia ed il suo bel tricolor.
Bimbe belle che fate all'amore non piangete non state a soffrir non c'è al mondo più grande dolore che vedere un paraca morir.
C'è chi piange chi getta un fiore chi in silenzio continua a soffrir non c'è al mondo più grande dolore che vedere un paraca morir.
Mamme care che a casa aspettate non piangete pei vostri figlioli lassù nel cielo non sono mai soli c'è tutta l'Italia che intorno gli stà.
Ali, pugnale e bianca calotta è il nostro stemma, fra tutti il più bel... esso ci guida e ci sprona alla lotta viva l'Italia e gli arditi del ciel !
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SE TU CREDI NEL DESTIN
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20 ANNI
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LA PATTUGLIA
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VOLONTARI PARA'
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Se tu credi nel destin se tu credi nel doman il tuo cuor non può esitar vien con noi a saltar sulla pista rulla il "G" alla porta via si và.
Noi marciam che ci importa del doman la tua vita tu dovrai cercar perciò non esitare vien con noi parà.
Per far parte di un elite per far parte dei migliori la tua pelle rischierai sarai fiero di esser qua l'avventura del tuo vol la tua sete spegnerà.
Noi marciam che ci importa del doman la tua vita tu dovrai cercar perciò non esitare vien con noi parà.
Per la gente senza nom per canagliE senza onor un inferno giungerà lotteremo noi parà con la fronte alta nel sol ci innalziamo vincitor.
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O paracadutista il più bello sei tu
di tutta la Repubblica la meglio gioventù;
Qualcuno arriccia il naso vorrebbe biasimar, ma non ci fare caso si continua a camminar;
E con in testa il nostro Comandante
lo seguiremo ovunque il suo cammin,
se la mitraglia ha il fuoco fulminante
siamo sempre pronti a vincere o morir.
A noi la morte non ci fa paura
ci si fidanza e ci si fa l'amor,
se poi ci avvince e ci porta al cimitero
s'accende un cero e non se ne parla più.
ritornello:
Ma me ne fregherò della morte e dell'amor
Ma me ne fregherò ho vent'anni dentro il cuor;
Quando dalle nubi mi dovrò lanciar
col paracadute sulle spalle
penso che se allora non si aprirà
la tua bocca più non bacerò!
ritornello.
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E' notte e il sonno non viene, perchè?... Mah,non so,non ricordo davvero: forse san sveglio da sempre, chissà!...
La luna,selenica diva, che seguo con gli occhi febbrili sgusciare tra i cigli, m'appare,qual stanca creatura, tra i picchi rocciosi sorgenti dal fondo di basse colline ammassate sul tergo del fronte.
E trova il suo asilo pur essa, e il chiarore soffuso s'estingue.
Un istante è passato, quello che viene è già qui e il buio dilaga repente e affoga chi giace.
Or,ecco,ci siamo: l'ordine è quasi un bisbiglio che rompe la quiete apparente.
E' tempo di andare, non può starvi indugio e,"via,via ragazzi: fuori,alla lesta!" silente,nell'aria vischiosa, la pattuglia si muove, si tuffa e sparisce.
Sono ombre, fantasmi velati di nero, che vanno per brulli pendii, per erte sudate, tra anfratti e pianori sassosi, oltre la notte, nel cielo profondo,laggiù, ove il nulla è ancora qualcosa.
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Volontari Parà camerati nel destin combattiamo, venite a lottar.
Coraggio ed onor con fierezza ed ardor nella notte ci lanciam.
Sulla terra e su mar per valli e per col la mitraglia accompagna la nostra canzon.
Avanti ancor guardando verso il sol un nemico fugale avrem leal ploton, in Quinta siam avanti ancor spiccando il nostro vol sarem nel mito, torniamo vincitor.
A questo mondo infedel al tiranno invasore opponiamo la spada, il valor.
Nella mischia mortal nell'olimpo sarà vittoria di noi Parà.
Altrimenti cavalier pur lottando cadiam superiam la morte trionfal.
Avanti ancor guardando verso il sol un nemico fugace avrem leal ploton, in Quinta siam avanti ancor spiccando il nostro vol sarem nel mito, torniamo vincitor.
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AVANTI ARDITO
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BANDIERE AL VENTO
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BAGNANDO IL BASCO
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CANTO DEL GUERRIERO PARA'
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L'Ardito è bello l'Ardito è forte ama le donne e beve il buon vin, per le sue fiamme, color di morte, trema il nemico quando è vicin!
Avanti Ardito, le fiamme nere, son come simbolo delle tue schiere, scavalca i monti, divora il piano, pugnal tra i denti e bombe a mano.
Fiamme nere avanguardia di morte, siam vessillo di lotta e d'onor, siam l'orgoglio mutato in coorte, per difendere d'Italia l'onor!
Avanti Ardito, le fiamme nere, son come simbolo delle tue schiere, scavalca i monti, divora il piano, pugnal tra i denti e bombe a mano.
Quante volte fra tenebre folte nella notte estraemmo il pugnal, fra trincee e difese sconvolte dalla mischia cruenta fatal!
Avanti Ardito, le fiamme nere, son come simbolo delle tue schiere, scavalca i monti, divora il piano, pugnal tra i denti e bombe a mano.
Mamma non piangere, se c'è l'avanzata tuo figlio è forte, paura non ha asciuga il pianto della fidanzata, che nell'assalto si vince o si muor!
Avanti Ardito, le fiamme nere, son come simbolo delle tue schiere, scavalca i monti, divora il piano, pugnal tra i denti e bombe a mano.
Una stella ci guarda, la sorte; e ci avvincon tre fiamme d'amor, tre parole di fede e di morte: il pugnal, la bomba ed il cor.
Avanti Ardito, le fiamme nere, son come simbolo delle tue schiere, scavalca i monti, divora il piano, pugnal tra i denti e bombe a mano.
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Spunta l'alba sul camin e il guerriero marcia già; è venuto da lontan per servire la civilità, l'erba verde intorno a sè gli ricorda che a Da Nang tanto sangue è corso già, corso per la libertà altri luoghi, altri color ma nel cuore lo stesso ardor basco rosso e lealtà l'occidente trionferà.
C'era il sole a Dien Bien Pu ma nessuno si scaldò con Onore e Fedeltà a vent'anni si morì e l'oblio di chi non sà il disprezzo di chi odiò rabbia orgoglio a noi daran bandiere al vento per marciar.
Ora è notte sul cammin forse il sole non rivedrò camerata, eroe, parà la nostra fede trionferà.
Nel volo più audace di guerra o di pace i Paracadutisti pronti son. Un lancio... nel folle uragano... e poi l'azzurro, la gaiezza in cuor!
(Ritornello): Dei Paracadutisti l'ardimento lo canta il vento al mondo inter... Fra cielo e terra nasce il loro valore non han timore indomito è il voler! Discendon lievi lievi come angeli nel sol; eterni e pure brevi son gli istanti di quel vol... Ai Paracadutisti onore e gloria e la Vittoria ci arriderà!
Con animo forte sfidando la sorte si lanciano dall'alto in un balen... Un tuffo... il vuoto li accoglie, e li sospinge invitta volontà!
Rit.
Son figli d'italia nessuno li uguaglia le mente salda, i nervi come acciar... Soldati... mandati dal Cielo nel sacrosanto impegno d'un dover!
Rit.
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Bagnando il basco in una pozza di sangue si fece il simbolo di tutti noi parà il sacrificio dei nostri caduti fu sempre lotta a viltà e disonor, il vento di morte, il freddo terror quando ci sfida è allor che splende nel cuor il nostro coraggio, il nostro valor noi siam parà in lotta per la civilità. All'apparire del tuo fiore in volo il ciel si oscura e si inizia a lottar siam volontari siam le truppe scelte noi siam votati a sapere di morir. Allor sappiam che andremo a morir tra indifferenza e senza un pianto per noi non conosciamo paura o timor, ma morirem con rabbia in cuor per l'onor. Il vento di morte, il freddo terror quando ci splende è allor che splende nel cuor il nostro coraggio il nostro valor noi siam parà in lotta per la civilità.
Guardiam su nel ciel il segno giungerà gli arditi incursori dal ciel discenderan; per l'ultima battaglia la terra tremerà la danza della morte i cuori temprerà!
Arditi incursori del Nono Battaglion mastini della guerra il tamburo suonerà...Sabotator!
Sempre in avanti i ranghi serrerem e questo mondo marcio domani crollerà sarà la nostra marcia che il suoi calpesterà sarà il nostro sangue che ci riscatterà!
Arditi incursori del Nono Battaglion mastini della guerra il tamburo suonerà...Sabotator!
Alla nostra terra fedeli resterem per noi la nuova Europa in piedi risorgerà risorgerà l'Europa, risorgerà con noi il grido di battaglia dai petti salirà!
Arditi incursori del Nono Battaglion mastini della guerra il tamburo suonerà...Sabotator!
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Cantiamo in cor una canzon, del guerriero parà lo spirito in fiore ci esorta a lottar. Per te nostra amata Italia, vermiglio sangue verserem, vicino è il momento in cui barbarie lotterem.
Basco rosso avanguardia di gloria, alla morte ridiam così: ah ah ah! Mostrare vogliamo al mondo che nelle rovine in piedi sarem!
La morte ormai paur non fa,và a letto col parà; col sol che splende nel cuor,l'onor difenderà.
Paraca nostro camerata,nel cielo sei andato a morir, sul volto avevi un sorriso,in eterno vivrai con noi.
Basco rosso avanguardia di gloria, alla morte ridiam così:ah ah ah! Mostrare vogliamo al mondo che nelle rovine in piedi sarem!
In faccia al mondo noi gridiam:Onore e Fedeltà. E siamo fieri di esser qui, puri e duri a morir.
Siam volontari paracadutisti veniamo da ogni region, lottando da Oslo a Corfù, faremo l'Europa nazion!
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BASCHI ROSSI E FREGI D'ORO
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CIMITERI DI FOLGORI
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IL MERCENARIO
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SE NON CI CONOSCETE
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Baschi rossi e fregi d'oro sguardo limpido e sereno siamo arditi paracadutisti e dal cielo ci lanciamo.
Con il mitra tra le mani col pugnale in mezzo ai denti sul nemico arditi ci lanciamo non ci trema il cuor davvero!
Quando il compito è più duro mai esitiam,mai ci arrendiam quando il cielo si fà più scuro allora noi cantiamo....
Là sul nemico che ci accoglie col suo fuoco distruttor là sul nemico dove romba la mitraglia ed il cannon.
Il nostro fregio sarà sarà quello che su tutti trionferà e una voce ci dirà che siam siam forti,coraggiosi,paracadutisti siam.
Siam i paracadutisti la colonna del valore siam votati agli imprevisti de la Patria per l'onor Senza musica e fanfara solo al rombo del motor con le Parche siamo in gara ma non trema in petto il cor.
Le mete più agognate Presto raggiungeremo Com'aquile librate Noi vi discenderem e folgori saremo contro i nemici allor e ovunque innalzeremo il sacro tricolor.
Noi temprati alla fucina Della vita militare Nostra ferrea disciplina Non potrà mai vacillar De la Patria per la gloria Stretti siamo nel dover D'impalmare la Vittoria o sul campo rimaner.
Le mete più agognate Presto raggiungeremo Com'aquile librate Noi vi discenderem e folgori saremo contro i nemici allor e ovunque innalzeremo il sacro tricolor.
I nostri volti esultano Nell'ansia di obbedir Le nostre labbra giurano O vincere o morir.
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Nel giorno di El Alamein giorno di morti per chi vive ancora, s'udì sotto le zolle deserte seminate di silenzio e di croci, un mare d'uomini.
Corpi antichi lanciati, squali di vento veloci frenati da seta o da morte.
Si udì un mare di rupi nemiche di sole assetato di ciottoli diacci di notti severe gli sguardi biechi della luna le buche, l'attesa...
Udimmo qui il mondo falò bruciare bestemmie e preghiere
Udimmo il sospiro di vetro gelarsi in occhi morenti Paracadutisti.
Ossa d'aria-teschi di ferro dimenticati protagonisti del tempo.
Alla nostra marcia fate largo voi popoli siamo stati consacrati all'agire viril; se anche siamo soli le nostre schiere vanno attraverso il nemico sanguinante ormai; lo sguardo in avanti, serrato abbiamo i denti rimbomba la strada il nostro passo sonor!
Del sol la luce sarà dentro noi parà, laggiù regna ancora la porala e l'onor; la gioventù migliore avanza là nel sole e il mondo può lodare o maledire come vuol. O sogno di bellezza non devi invecchiare i nuovi cavalieri nasceranno: son Parà!
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Sono morto nel Katanga, venivo da Lucera, avevo quarant'anni e la camicia nera.
Di me la gente dice che sono un mercenario soltanto per bottino soltanto per denaro.
Ma adesso che son steso guardate nel mio sacco, ci troverete un mitra e un'oncia di tabacco.
Invano cercherete soldi nel tascapane, li ho spesi proprio tutti insieme alle puttane.
Amavo una ragazza di razza Congolese ma l'ho perduta ai dadi con Jimmi l'Irlandese.
Se io fossi rimasto a casa là nella mia Lucera avrei la moglie grassa, i figli e la pancera.
Avrei la moglie grassa le rate, la seicento, mutua, televisione panciotto, doppiomento.
Invece sono andato in giro per il mondo adesso sto crepando quaggiù nel basso Congo.
Salvai monache e frati dal rogo del ribelle ma il Papa se ne frega se brucia la mia pelle
La mia pelle brucia in questo letamaio, ma l'ONU se ne frega perchè son mercenario.
I fuochi sono spenti ormai scende la notte, addio verdi colline, addio dolci mignotte.
Addio dolci bambine coi fiori tra i capelli, ragazze senza nome lasciate nei bordelli.
Coi nostri baschi rossi ho fatto una bandiera, portatela agli amici che invecchiano a Lucera.
Viva la morte mia viva la gioventù viva la morte mia viva la gioventù.
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Se non ci conoscete guardateci dall'atto Noi siam i paraca del battaglion d'assalto Bombe a man e carezze col pugnal.
Se non ci conoscte guardateci sul viso Veniamo dall'inferno e andiamo in paradiso Bombe a man e carezze col pugnal.
Se non ci conoscte ve ne darem le prove Noi siamo i paraca del Capitan........ Bombe a man e carezze col pugnal.
E se l'artiglieria fa il suo bombardamento Il paraca và all'assalto veloce come il vento Bombe a man e carezze col pugnal.
Paraca e lupi neri giocavano a scopone Han vinto i paraca con l'asso di bastone Bombe a man e carezze col pugnal.
Abbiamo per trofeo un brutto basco nero Gli abbiam riservato un posto al cimitero Bombe a man e carezze col pugnal
L'OMBRA DEL PARA'
(canzone della 6^ cp. "Grifi"
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Quando la Morte ci vede su nel cielo sul petto le sboccia uno stemma nero: l'ombra del parà, quando scende giù pronto a stramazzar al sol grido di SESTA GRIFI!
Quando la Morte ci vede sulle torri ed invita i migliori a saltare incontro, noi coraggio abbiam che ci spinge metri e metri giù al sol grido di SESTA GRIFI!
La Morte ci vede marciare per le strade, fieri guerrieri, impavidi e bestiali; essa calza allor, rosso un basco ed affianco a noi marcia urlando SESTA GRIFI!
Un giorno vicino noi Morte useremo, fiera alleata e più non solo amante per distruggere chi già medita di costringerci alla schiavitù e più forte allor grideremo SESTA GRIFI!!
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